Garantire la sicurezza delle persone e delle infrastrutture grazie a modelli di previsione del rischio più affidabili. Così i risultati di uno studio dell’Università di Milano-Bicocca contribuiranno a prevenire le catastrofi legate alle grandi frane in roccia, come quelle delle aree prealpine e alpine della Lombardia.
Combinando esperimenti di laboratorio su materiali naturali, campionati dalla zona di taglio di una grande frana lombarda (frana di Spriana, Sondrio) e osservazioni in situ, i ricercatori dell’Ateneo milanese, in collaborazione con Sapienza Università di Roma, hanno studiato i meccanismi che regolano la transizione dell’attività delle frane da “lente a veloci”, fornendo indicazioni che consentiranno di migliorare l’affidabilità dei modelli previsionali.
Il lavoro “Slow-to-fast transition of giant creeping rockslides modulated by undrained loading in basal shear zones” (https://doi.org/10.1038/s41467-020-15093-3), sostenuto da Fondazione Cariplo, è stato recentemente pubblicato sulla rivista Nature Communications.